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VINI EROICI. VINI PER PASSIONE.

Il vino buono…

Si dice che il vino buono si fa in vigna, e questo è senz’ombra di dubbio vero, ma di certo ci vuole qualcosa di più della semplice uva.

Quello che ci vuole, a mio parere, è una grande passione! e chi può avere più passione di coloro che fanno quella che si definisce “viticoltura eroica”? E, chi più di coloro che scelgono di dedicarsi alla viticoltura e alla produzione di vino in Valtellina?

La Valtellina

La Valtellina è un terroir unico, la più vasta area terrazzata d’Italia.

Su una fascia di circa una quarantina di chilometri, lungo la sponda retica del fiume Adda, 850 ettari di vigneti terrazzati si succedono, in un panorama mozzafiato, ben 2500 km di muretti a secco, situati ad un’altitudine variabile tra i 300 e i 650 metri.

Qui a farla da padrone è il Nebbiolo delle Alpi, o Chiavennasca come lo chiamano i valtellinesi, capace di dare vini eleganti e raffinati, oggi sempre più conosciuti e premiati in tutto il mondo.

E, infatti, è proprio in questi luoghi che questa specie trova le condizioni più favorevoli.

Terreni sabbiosi, con alta presenza di scheletro, tendenzialmente acidi e poco profondi, esposizioni a sud, precipitazioni modeste e uniformi nel corso dell’anno, forti escursioni termiche in autunno. Queste le condizioni grazie alle quali, da questa specie a maturazione tardiva, si possono ottenere vini dai profumi eleganti e l’acidità sostenuta.

Qui fare viticoltura significa fatica, difficoltà, ma anche costi, poiché ogni operazione in vigna non può che essere condotta manualmente e, ancora oggi, le uve devono essere trasportate a spalle in “portini”, lungo sentieri ripidi e scalette fino a valle.

Solo una grande passione

Solo una grande passione può giustificare tanto lavoro e tanta fatica.

Una grande passione come quella di cui ci parla Stefano, uno dei proprietari dell’Azienda Agricola Le Strie, alla manifestazione “Autoctono si nasce” dell’associazione GoWine, svoltasi il 24 Gennaio scorso.

Quella passione che spinge due coppie di amici, una romana e una veneta, dopo essersi trasferiti in Valtellina, a comprare poco più di un ettaro di vigna e a fondare nel 1997 l’Azienda Agricola Le Strie, per l’appunto.

E da allora, i quattro amici, Luciana, Marisa, Paolo e Stefano, di strada ne hanno fatta, e quella che prima era solo una semplice passione, è divenuta un lavoro a tutti gli effetti, tanto che dal 2017 Stefano ha deciso di chiudere con la sua precedente attività per dedicarsi a tempo pieno alla vigna e alla cantina.

Quella de Le Strie è una piccola produzione, si parla di circa 7500 bottiglie l’anno. Dunque, una piccola produzione che si basa su una sola idea: produrre vini che siano espressione chiara ed inequivocabile delle caratteristiche del Nebbiolo di Valtellina.

Le uve provengono dalle sottozone del Valtellina Superiore Sassella, Valgella e Grumello, con una resa di circa 60 quintali per ettaro, di molto inferiore a quanto previsto dal disciplinare di produzione, ma che garantisce la produzione di un vino di alta qualità.

Le etichette de Le Strie

Tre le etichette prodotte da Le Strie: Il Nebbiolo “Sassifraga” Terrazze Retiche di Sondrio IGT (annata in degustazione: 2017), il Valtellina Superiore DOCG con rinforzo di uve appassite (annata in degustazione: 2008) e lo Sforzato DOCG (annata in degustazione: 2012).

Nebbiolo “Sassifraga” Terrazze Retiche di Sondrio IGT 2012

Il primo vino che Stefano ci propone è il Sassifraga, un nebbiolo in purezza che viene prodotto per scelta aziendale come IGT.

Le uve vengono vendemmiate verso la fine di ottobre, e trasportate in cassette da circa 20 kg in cantina.

Una volta in cantina le uve subiscono una pigiadiraspatura a cui segue la vinificazione in inox, con permanenza sulle bucce di 7 giorni, svinatura e proseguimento della fermentazione fino a completo svolgimento degli zuccheri.

Segue un affinamento di 7 mesi in inox e di 4 mesi in bottiglia.

Il vino si presenta rosso rubino scarico, ma vivo, al naso rimanda note fruttate e minerali, con un accenno di pepe bianco. In bocca presenta una grande freschezza e un tannino molto delicato.

Sassifraga 2017 Le Strie Valtellina

Valtellina Superiore DOCG con rinforzo di uve appassite 2008

Il secondo vino in degustazione è il Valtellina Superiore. Anche in questo caso si parla di nebbiolo in purezza, ma qui si è scelto di far appassire il 30% delle uve per circa 25-30 giorni. Le uve subiscono poi una pigiadiraspatura. Segue una macerazione sulle bucce di 10-12 giorni. La fermentazione, con lieviti indigeni, viene fatta in acciaio. Per l’affinamento si è scelto di far riposare il vino per 18 mesi in botti grandi e per 6 mesi in acciaio.

Nel calice, il vino si presenta di colore rosso granato intenso. All’olfatto rimanda aromi di frutti di bosco, note di frutti rossi maturi, note floreali, note di erbe officinali e note speziate di caffè e liquirizia. In bocca è un vino potente, caldo, con una ottima acidità considerati i suoi 11 anni, e con un tannino deciso, ma piacevolmente arrotondato. Si tratta decisamente di un vino potente, ma anche armonico e persistente.

Valtellina Superiore 2008 Le Strie

Sforzato DOCG 2012

Infine, per lo Sforzato le uve vengono appassite in fruttaio fino a Gennaio.  Segue la fermentazione alcolica in vasche d’acciaio con macerazione sulle bucce per 20 giorni e completo svolgimento degli zuccheri. Infine, dopo la fermentazione malolattica, il vino affina in botti grandi per 24 mesi.

Il vino si presenta nel calice con una veste color amaranto. Al naso, rimanda note di frutta rossa matura, di confettura, di frutta sotto spirito, di spezie, caffè e liquirizia. In bocca, un tannino molto dolce, un grado alcolico importante, sostenuto da una ottima acidità e mineralità e un gran corpo, ne fanno un vino estremamente piacevole alla beva.

Sforzato di Vlatellina 2012 Le Strie

In conclusione.

Lo ammetto, la ragione per la quale, quando sono entrata lunedì in sala, mi sono avvicinata alla postazione di Stefano è stata l’etichetta.

Tra le tante etichette che mi si presentavano agli occhi, quella de Le Strie non ha semplicemente catturato la mia attenzione, mi ha letteralmente stregato. Forse che le strie sono proprio le streghe delle leggende valtellinesi? forse che in etichetta è rappresentato proprio una strega?

Non so dirvi se sia stato effetto di una magia. Però, posso dirvi che se cercate la magia in un vino… ecco, nei vini de Le Strie ne troverete un bel po’!

Posted on: Febbraio 4, 2019, by :