);

24.01.19 GOWINE. AUTOCTONO SI NASCE…

Ieri, 24 Gennaio 2019, l’Associazione GoWine ha inaugurato ufficialmente il 2019 con l’undicesima edizione della manifestazione “Autoctono si nasce…”.

Per chi non lo sapesse, GoWine dedica da sempre grande attenzione ai vini da vitigno autoctono, in quanto espressione del legame fra vite-territorio-vino e, si impegna attivamente nella valorizzazione e protezione del lavoro di molti viticoltori a favore dei vitigni autoctoni e ancor più di quelli rari e meno conosciuti.

A testimonianza di questo impegno costante, l’Associazione, infatti, porta avanti dall’inizio del 2018 anche il bellissimo progetto “Adotta un vitigno”.

Ma torniamo alla manifestazione!

Sono riuscita a rubare qualche minuto all’indaffaratissimo Presidente di GoWine, l’Avv. Massimo Corrado, per farmi raccontare la genesi di Autoctono si nasce.

Scopro così che, in realtà, tutto nasce da un interessante libro edito da GoWine nel Novembre 2008, “Autoctono si nasce, OLTRE 100 VITIGNI DA SCOPRIRE DAL NORD AL SUD ITALIA CON LA RECENSIONE DI OLTRE 270 VINI”, la conseguenza naturale è stata la nascita della manifestazione omonima.

Non è casuale la scelta del mese di Gennaio per questa manifestazione. Infatti, è ormai la manifestazione di apertura dell’anno per gli eventi e le manifestazioni dell’associazione, ma anche per i tanti produttori che ogni anno vi prendono parte.

E di certo la manifestazione piace anche ai professionisti del settore e agli appassionati, lo dimostra il fatto che siamo all’undicesima edizione e che la sala ieri è stata per tutto il tempo gremita, anche se non ho le cifre esatte della manifestazione.

Ore 16:30 si parte!

Più di 70 le cantine presenti, in un viaggio lungo tutto lo stivale, il naso nel calice, mentre ogni produttore raccontava la una storia, una storia che parlava di persone, di terra, di uve e di vino, come sintesi di ognuno di questi elementi.

Rispetto alle altre volte in cui ho partecipato alle manifestazioni GoWine, questa volta ho voluto passare per così dire dall’altra parte, quella dei professionisti del settore, e quello che ho notato, confortata anche dalle parole del Presidente di GoWine, è che sono molti gli operatori che si avvicinano a questa manifestazione, alla ricerca di vini più rappresentativi della grande ricchezza e diversità del tessuto enologico italiano, ma soprattutto che ricercano una forma di comunicazione diversa, in cui si privilegia il contatto diretto con il produttore, ma con un senso di maggiore intimità rispetto ad altre manifestazioni simili.

Mi è parso, ma questa è un pensiero tutto mio, che molti operatori non si accontentino più di un vino fatto semplicemente bene, ma sentano l’esigenza di trovare un vino che abbia un’anima, che sia si espressione del territorio e del vitigno, ma che sia anche e forse soprattutto espressione di chi lo fa e, dunque, in questa ottica, il confronto diretto con il produttore diventa fondamentale.

Cosa ha colpito la nostra attenzione.

I vini in degustazione erano davvero tanti, ammetto che non siamo riusciti ad assaggiarli tutti. Però, tra quelli che abbiamo avuto modo di degustare, ci preme segnalare:

Le Strie – Teglio (So):

  • Terrazze Retiche di Sondrio Igt «Sassifraga» 2017
  • Valtellina Superiore Docg 2008
  • Sforzato della Valtellina Docg 2012

Fattoria di Corsignano – Castelnuovo Berardenga (Si);

  • Chianti Classico 2015
  • Chianti Classico Gran Selezione 2013

Balocco Ugo – San Marzano Oliveto (At)

  • Monferrato Dolcetto 2017
  • Barbera d’Asti 2017
  • Il Sentiero Barbera d’Asti 2016

Ne parleremo nei prossimi giorni un po’ più dettagliatamente.

Le conclusioni.

Anche questa volta GoWine ha saputo organizzare una manifestazione di spessore, coinvolgendo tante cantine, più piccole e più grandi. E ha confermato la sua capacità di fare da trait d’union tra produttori, operatori e consumatori; tutti riuniti in una grande sala a degustare, a chiacchierare e, perché no, anche a darsi delle dritte!

Perché, forse, al di là anche del discorso “autoctono”, è importante anche che ci siano momenti di scambio, non solo tra operatori e produttori, ma anche tra consumatore e produttore, consumatore e operatore.

Perché, spesso, si dice che il consumatore va educato, e sicuramente in parte è vero. Ma, qualche volta, il consumatore può essere non solo un termometro per produttori e operatori, un indice sul gradimento, ma anche una fonte di ispirazione.

Posted on: Gennaio 25, 2019, by :