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FIVI – 8a Edizione del Mercato dei Vignaioli Indipendenti

8° Edizione del Mercato dei Vignaioli Indipendenti. FIVI – 24/25 Nov 2018

Siamo andati a fare un giro all’8a edizione del mercato dei Vignaioli Indipendenti, organizzato dalla FIVI (la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti), che si è tenuto anche quest’anno a Piacenza.

A che punto è la manifestazione?

I numeri parlano chiaro, 18.500 visitatori che lungo tutto il weekend si sono riversati al Piacenza Expo per degustare vini e per acquistarli. Di carrelli strapieni ne abbiamo visti molti, ma i visitatori sono venuti non solo per fare incetta di cartoni e di bottiglie, ma soprattutto per conoscere da vicino e parlare con i 600 vignaioli indipendenti presenti al mercato.

Tutto ciò a conferma del fatto che, oggi, non ci accontentiamo più di andare in una buona enoteca a farci consigliare, ma abbiamo soprattutto voglia di immergerci nelle storie e nelle vite di coloro che il vino lo fanno, con passione, con fatica e con coraggio!

Che spirito c’era tra le corsie?

Ben 600 vignaioli, tutti nello stesso spazio, che presentavano e raccontavano i loro vini, le loro storie e le loro scelte.

Un momento di aggregazione fortissima, dove abbiamo da subito percepito che c’era qualcosa di diverso: c’era l’orgoglio di essere indipendenti, piccoli e per questo anche liberi di sperimentare e, perché no, di innovare. Magari anche di recuperare un vitigno che stava scomparendo (vedi post sul Greco Muscio e su Gamba di Pernice su questo sito). Insomma, di fare tutte quelle cose che un grande gruppo, che segue logiche industriali, e che quindi cerca rendimenti finanziariamente più importanti, difficilmente si sognerebbe di fare.

Infatti, ci vuole qualcosa che va oltre la logica del profitto economico, per prendersi la briga di provare a rilanciare un vitigno che se va bene arriverà a produrre poche migliaia di bottiglie.
Quella cosa che ci vuole, si chiama passione, ed è un ingrediente imprescindibile per fare vino con mezzi piccoli e un rapporto personalissimo col prodotto.

E i piccoli produttori di vino nel nostro paese sono una risorsa inestimabile. Ci sono regioni ovviamente più vocate, ma al FIVI erano rappresentati proprio tutti. Ed i numeri dicono che la manifestazione è cresciuta sempre di più negli ultimi anni. Vedremo se questa tendenza continuerà anche nel il 2019.

E la competizione?

Beh, un po’ di competizione c’era tra le corsie del FIVI; è ovvio ed è naturale che sia così. E direi che ci vuole un po’ di sana e di onesta competizione tra i produttori se si vuole crescere e migliorare. Però, per dirla tutta, il sentimento che prevaleva tra i vignaioli era il rispetto e la curiosità per il lavoro degli altri.

Abbiamo visto spesso scene di produttori che si recavano in visita di cortesia gli uni dagli altri, parlando, e soprattutto degustando con curiosità i vini di quelli che in altri contesti verrebbero visti solo come dei competitors.

In questo mare di vignaioli, con nostra somma gioia, c’erano anche 3 ospiti francesi, anche perché storicamente il FIVI nasce proprio grazie al sostegno e all’incoraggiamento dei cugini d’oltralpe, riuniti già da diversi anni nella CEVI – Confédération Européenne des Vignerons Indépendants.

E, dunque, noi abbiamo inaugurato il primo giorno con dei fantastici Champagne e dei fantastici vini della Côtes du Rhône.

Ma esattamente, cos’è un vignaiolo indipendente?

È un vignaiolo che fa solo vini naturali? È un vignaiolo che non fa parte di grossi gruppi industriali? Cerchiamo di capire meglio di cosa parliamo quando parliamo di Vignaioli indipendenti, facendo riferimento a quanto riportato sul sito dell’associazione:

Il Vignaiolo FIVI è:

  • Il vignaiolo che coltiva le sue vigne, imbottiglia il proprio vino, curando personalmente il proprio prodotto. Vende tutto o parte del suo raccolto in bottiglia, sotto la sua responsabilità, con il suo nome e la sua etichetta.
  • Il vignaiolo che rinuncia all’acquisto dell’uva o del vino a fini commerciali. Comprerà uva soltanto per estreme esigenze di vinificazione, in conformità con le leggi in vigore.
  • Il vignaiolo FIVI rispetta le norme enologiche della professione, limitando l’uso di additivi, concentrando la sua attenzione sulla produzione di uve sane.

Ecco quindi meglio chiarito l’intento del vignaiolo FIVI. Va da sé che, normalmente, parliamo di aziende che producono alcune migliaia di bottiglie l’anno, con una particolare attenzione “artigianale” al prodotto.

Ed ora direi il consiglio più importante in assoluto per chiunque vorrà affrontare il mercato del FIVI l’anno prossimo:

Come si fa ad orientarsi tra 600 produttori indipendenti e qualcosa come 2500 etichette?

C’è un unico modo per non perdersi fra le centinaia di stand ed opportunità di assaggio: bisogna compilare un piano di azione, possibilmente prima di arrivare a destinazione. Il sito del FIVI ogni anno pubblica l’elenco dei produttori ospitati e ci sono anche i link ai vari siti. Per cui, una volta individuati i vignaioli che più ci interessano, bisogna scaricarsi la cartina (sempre disponibile sul sito). A quel punto siamo pronti per stilare il nostro piano d’azione.

Ah, un’altra cosa che si può fare è parlare con gli altri visitatori; sono tutti molto ansiosi di dare consigli su quali sono i loro vignaioli preferiti e sulle scoperte che hanno fatto. Si rischia anche di trovare gente che si aggrega e decide di venire con voi ad assaggiare qualcosa e che alla fine, deve ammettere che se anche se tifate la Juve e non il Napoli, tutto sommato non siete poi così antipatici…

Posted on: Dicembre 5, 2018, by :