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MILLE BOLLE A CENA DA VINOIR…

Una sera a cena da Vinoir…

Vinoir è tante cose… è stata tra le prime enoteche a Milano ad offrire vini naturali, è un ottimo bistrot, è un ambiente raccolto ed accogliente; ma è, soprattutto, una gran bella finestra sul mondo del vino.

Noi ci siamo stati il 25 Aprile, a cena, e siamo stati accolti da Gianluca, grande sorriso e grande preparazione, che ci ha guidato in un interessante viaggio tra le bolle in mescita quella sera; mentre il suo chef deliziava i nostri palati.

Il primo round 

Rifermentato in bottiglia

Per il primo round, abbiamo scelto due bollicine da metodo ancestrale:

1️⃣ Birichén, Azienda Agricola Biodinamica Al di là del fiume

Siamo nei colli bolognesi, dove questo vino viene prodotto da uve di Grechetto Gentile. 

Le uve vengono raccolte nei primi giorni di settembre, per garantire la giusta acidità e freschezza al mosto, che poi viene fermentato con i propri lieviti, in vasche d’acciaio. Una porzione di mosto dolce viene tenuta da parte per far ripartire la seconda fermentazione in bottiglia, con i lieviti autoctoni presenti, nella primavera successiva alla vendemmia. 

Il vino non viene filtrato, ma c’è una leggerissima aggiunta di solforosa, per garantirne la conservazione.

Premesso che non tutti i vini naturali mi fanno impazzire, penso sia opportuno distinguere tra quei vini che, pur essendo naturali, si caratterizzano per la gamma di profumi e aromi, chiari e piacevoli, e per una certa complessità del loro bouquet, da quelli che tendono ad essere un po’ appiattiti, forse a causa di alcune scelte fatte in cantina.

Ebbene, devo ammettere che purtroppo, per quanto mi riguarda, il Birichén ricade nel secondo gruppo, sebbene abbia recuperato punti, in abbinamento alla pancia di maiale con cipolla di Tropea in agro, rafano e insalata.

Si è comportato decisamente meglio l’altro contendente al primo round, che invece ha saputo sorprenderci positivamente, con le sue peculiarità.

2️⃣ Bergianti San Vincent, Azienda Agricola Terrevive

L’azienda si trova nella frazione di Gargallo di Carpi, provincia di Modena, e basa anch’essa il suo lavoro sul metodo Biodinamico.

Il suo “San Vincent” è un vino frizzante rosato a base di Lambrusco di Sorbara, prodotto sempre con rifermentazione spontanea in bottiglia. 

Il vino, in questo caso, ha una bollicina più decisa, gioca molto di più sull’acidità e sul frutto, si va dai piccoli frutti rossi agli agrumi, arancia rossa, pompelmo rosa.

Un vino che io ho trovato molto piacevole, sia da bere da solo, che, come nel nostro caso, accompagnato da un fantastico maiale nero di Puglia, con radicchio stufato e salsa di senape.

metodo ancestrale

Menù vinoir

Secondo round

Ci siamo, poi, concessi un secondo round a base di metodo classico, spostandoci in Francia:

1️⃣ Champagne Anthracite Brut, Corbon

L’azienda, a conduzione familiare, si trova ad Avize nel cuore della Cote des Blanc e segue i principi dell’agricoltura sostenibile.

Questo champagne è il risultato di un blend 50% Chardonnay, 25% Pinot Noir e 25% Meunier, nessuna chiarifica, filtrazione, né stabilizzazione a freddo.

Imbottigliato a luglio 2012, il vino è stato sboccato a febbraio 2018, dunque più di 60 mesi di sosta sui lieviti!

Alla vista, si presenta con un colore giallo oro, luminoso. Al naso, la prima cosa che colpisce è una intensa nota di biscotti al burro, poi vengono fuori anche note di frutta, principalmente agrumi, e una decisa nota minerale, polvere di gesso e ardesia bagnata. Al palato, ha una piacevolissima acidità, ma anche una bella cremosità, arricchite da una piacevole e vivace bollicina.

2️⃣ Blanquette de Limoux Les Beinveillantes, Brut 2017, Alain Cavaillés

L’azienda, biologica e biodinamica, si trova nel sud della Francia, a Magrie, in Roussillon, zona dalla triplice influenza climatica: oceanica, mediterranea e dei Pirenei.

Prodotto da uve Mauzac, coltivate su suoli dominato da marne e gres, si presenta di un giallo oro più intenso, il naso è un insieme di frutti maturi, pesca, albicocca, accenni di brioche. Al palato è più denso, la bolla è presente, ma meno vivace, se rapportata al suo rivale… l’acidità è appena più bassa. Nel complesso, un bel vino, che però nulla poteva contro lo Champagne! 😉

metodo classico Francia

🏆 I vincitori

Il primo round se lo è aggiudicato, a mani basse, il San Vincent; mentre, il secondo round non poteva che vincerlo lo Champagne, ma l’altro contendente ha lottato con le unghie e con i denti!

Una bella serata, una bella cena e un bel viaggio tra bollicine tanto diverse le une dalle altre!

Posted on: Aprile 28, 2019, by :